Disturbi Temporo Mandibolari: l’importanza di una corretta diagnosi

I DTM, disturbi temporo-mandibolari (TMD l’acronimo inglese) costituisco la più frequente causa di dolore orofacciale di origine NON odontogena, cioè NON  legata ai denti.

 

Essi includono:

 

– i disordini dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare) come il dolore e le patologie articolari, le fratture ossee, i disordini di sviluppo dell’articolazione;

 

– la malocclusione scheletrica, che può portare allo spostamento della testa in avanti, causando dolori e squilibri posturali;

 

– i disordini dei muscoli masticatori, come contratture muscolari, tendiniti, fibromialgia

 

– la cefalea

 

I DTM hanno origine multifattoriale:

 

-Traumi fisici

 

Fattori psicologici: lo stress attiva il SNS, Sistema Nervoso Simpatico, che registra uno stato di “pericolo” e prepara il corpo all’azione. Il risultato è la contrazione delle fibre muscolari e un aumento del tono del muscolo. La conseguenza è l’insorgenza di parafunzioni come il bruxismo, l’involontaria contrazione dei muscoli della masticazione, che porta a serrare e digrignare i denti. Si verifica in prevalenza di notte e può causare diversi disturbi: usura dei denti, dolore alla mandibola, mal di testa, disturbi di occlusione dentale.

 

L’apparato stomatognatico o masticatorio comprende denti, mascelle, muscoli della masticazione, articolazioni temporomandibolari e i nervi, che controllano queste strutture, in particolare dalla seconda e terza branca del nervo trigemino. Ogni alterazione o cambiamento di uno di questi componenti può causare un DTM o coinvolgere la mandibola, ad esempio a seguito di un intervento ai denti che alteri l’interazione tra muscoli e posizione dei denti stessi.

 

L’instaurarsi di uno o più punti contratti (Trigger points) dei muscoli dell’apparato stomatognatico genera la sindrome dolorosa miofasciale, che può trasmettersi in senso verticale fino ai piedi e ripercuotersi, quindi, sui muscoli che regolano la postura. I DTM influenzano anche il tratto cervicale, poiché alcune proiezioni del nervo trigemino sono state evidenziate a livello spinale fino alle vertebre cervicali C5 e C7.

 

La gnatologia è la disciplina odontoiatrica che si interessa del rapporto che intercorre tra l’occlusione, elemento dentale e l’ATM, Articolazione temporo-mandibolare, con gli annessi sistemi muscolare e nervoso.

 

È fondamentale comprendere fin da subito le cause del dolore nella zona di questa articolazione, per evitare inutili e ancora più dannosi interventi come l’estrazione di un dente che potrebbe essere ritenuto erroneamente la causa della sintomatologia dolorosa.

 

Molto spesso, infatti, può trattarsi di Nevralgia del Trigemino, che si scatena quando si va a stimolare la parte interessata nei gesti quotidiani come mangiare, parlare, lavarsi il volto. Poiché interessa la branca media e inferiore del nervo, alcuni sintomi iniziali sono avvertiti ai denti e alle gengive, con ipersensibilità al caldo e al freddo. Ecco perché chi ne soffre si rivolge in primis a un odontoiatra, inconsapevole del fatto che la nevralgia del trigemino non è provocata dai denti. Nella gestione dell’emergenza del dolore riferito dal paziente, il professionista deve stabilire una diagnosi differenziale di dolore di origine dentale rispetto al dolore non odontogeno.

 

Tra i principali rimedi, dunque, vanno evidenziati il massaggio miofasciale decontratturante dei muscoli masticatori (in particolare del massetere) e del tratto cervicale, che nei nostri corsi di Ginnastica Riabilitativa Posturale mostriamo come eseguire da soli (CLICCA QUI per vedere il video)

 

Dopo un trattamento che lavori su apparato muscolare e nervoso e che non mostri miglioramento, è opportuno indagare la parte dentale.